Sognando ricordi

Appartengo a quella sparuta schiera di persone che raramente ricorda i sogni e questa cosa devo dire mi sta parecchio sulle balle perché tante volte è capitato di trovarmi in conversazioni dove qualcuno racconta il suo sogno, qualcun altro risponde col suo e io…nulla…sempre escluso! Qualche volta però accade e non ho capito il motivo e nemmeno se esiste una procedura standard da attivare affinché la mia capoccia si attivi e mi faccia leggere i miei film notturni. Boh.

Qualche volta però, come dicevo accade e qualcuno di questi li ho anche poi trascritti qui. Sogni strampalati, senza ne capo ne coda, spesso infarciti di un erotismo comico o altre volte pieni di mondi alternativi. Stanotte invece ne ho fatto uno diverso dal solito. Non era neppure lineare ma piuttosto era una serie di flashback della mia prima infanzia o per essere più precisi ancora si riferivano all’età di 5 anni e mezzo. Fu un periodo particolare per me.

I miei avevano deciso di tornare in Italia ed io che ero nato in Svizzera e che parlavo praticamente solo francese e qualche parola di italiano venni catapultato in una realtà che non capivo ma che mi incuriosiva perché tutto era così maledettamente nuovo, diverso ed incomprensibile. Mentre casa che i miei avevano comprato in città ancora non era pronta si andò a vivere nel paesotto del nonno, classico paese del centro Italia scarsamente popolato se non di vecchi, con un dialetto incomprensibile e che anche un bambino ingenuo vedeva che sapeva di povertà e del resto, passare da Ginevra/Losanna a li…vorrei vedere se non la vedevi la differenza!

Ecco, in questo contesto si sono depositati quei ricordi che nel sogno son tornati fuori riesumando sensazioni, odori, paure e tanta curiosità. Primo flash riguarda la piazza di questo paese, con una vasca dentro cui stavano dei pesci (credo trote) che io non avevo mai visto e che guardavo incuriosito tentando di prenderli infilando la manina in un acqua gelida e mentre ero intento a far ciò restavo impietrito e paralizzato dalla voce di una guardia che mi urlava contro.

Mmmm…ho iniziato sin da piccolo a non sopportare l’autorità costituita…Va beh, da questa scena sono passato all’interno del bar del paese. Ricordo i suoni, il vociare sovrapposto, i rumori della pallina del biliardino contesa tra i giocatori urlanti, il movimento scattoso dei polsi. E ricordo la sala attigua, fumosa, un biliardo a centro e quella stecca che colpisce palla e birilli mentre birre Forst vengono vuotate una dietro l’altra. L’ingresso principale, con una sorta di tenda a fili colorati di plasticagomma che attraversando ti portavi dietro!

Ricordo il Juke box, misterioso oggetto a cui ragazze e ragazzi più grandi si avvicinavano con sorrisi maliziosi che non capivo. Musica a tutto volume che si sovrapponeva al resto. Risate, urla. Urla che provenivano dai tavolini quadrati, rossi, sedie metalliche luccicanti, interminabili partite a carte di tressette con carte scaraventate giù con la forza di un macigno, altri tavoli dove a tener banco era un altro gioco, la passatella, fiumi di birra che scorrevano tra risate e imprecazioni.

Ricordo del primo gelato, cornetto su cui campeggiavano tre palline vaniglia, crema e fragola…sensazione di freddo…gelato che cola sul cono e sulle mani che diventano appiccicose…sapore forte, intenso…buono da leccare…meglio non mangiarlo…troppo freddo! Una moneta, 5 o 10 lire, non ricordo bene…no forse erano 50 lire…una macchinetta contenente palline colorate…metti moneta…giri pomello…esce pallina…gomma da masticare!

La casa del nonno, l’odore della cantina, odore di muffa e di animali, la paura di quel mulo enorme, grigio compatto. Le botti del vino, i bottiglioni enormi, di vino e di olio un soffitto pieno di cose appese…salsicce e soppressate, pomodori secchi…peperoncino. La chiave enorme della porta che tenevo con due mani. La porta che dava all’orto. L’orto, l’albero dei fichi…mani impiastricciate e appiccicose. La gabbia dei conigli…le orecchie dei conigli! Galline che grugniscono (non so, come si chiama il verso delle galline?) e si azzuffano tra una beccata e l’altra.

Il bagno. Non dentro casa. per le scale. Freddo. Come le lenzuola di lino bianco dentro cui entravo. Fredde. Niente riscaldamento. Un braciere. Un pitale. Un altro mondo. In cucina il camino, sempre acceso. Una stufa a legna, anelli concentrici su cui cucinare, mani curiose non informate. Ustione, grida, dolore, pianto, botte, olio di oliva messo sulle mani, meglio non toccare la stufa, adesso lo hai imparato.

era proprio così!

E niente, flash finiti così, col ricordo di una bruciatura. Ne avrei avute tante altre metaforiche nella vita ma quella resta indimenticabile. Un sogno come ho detto inconsueto, non dei miei, mi ha lasciato malinconico e pensieroso. Ricordo di un epoca che non c’è più che si è persa nei ricordi di chi non c’è più. Ricordi di una Italia rurale, povera travolta in pochi anni dal benessere e dal consumismo che ha seppellito le nostre radici. Nostalgia? No, nostalgia no ma tanta consapevolezza si.

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Informazioni su Demonio

Disilluso da tutto senza un futuro vivo in questo presente oscuro senza aspettarmi nulla.
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47 risposte a Sognando ricordi

  1. Daniela ha detto:

    inconsciamente forse ci si ricorda della semplicità di un vissuto che era povero ma più sereno, e non solo perchè eravamo piccoli e spensierati, ma perchè ora possiamo fare un confronto e tale confronto non va a favore della nostra attuale condizione. Siamo stati catapultati indipendentemente dal luogo in una società diversa da quella in cui siamo nati, con le meraviglie delle novità tecnologiche che però ci hanno reso schiavi, del superfluo che ha soffocato il calore umano, quello che ricordiamo più volentieri e detto fra noi, nessuno potrà riavere

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  2. Demonio ha detto:

    Nel mio caso di calore sinceramente ce n’era ben poco anche prima ma sulla semplicità delle cose sono d’accordo.

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  3. Evaporata ha detto:

    Credo che, in un modo o nell’altro, la situazione attuale scomponga un po’ le nostre meningi, perciò il cervello propone immagini che in tempi normali, quando siamo assorbiti dalla routine lavorativa e dalla velocità di movimento, non avremmo tempo di cogliere.

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  4. moonraylight ha detto:

    È strano vero quando riaffiorano certi ricordi random e dal nulla? Grazie per aver condiviso questo particolare spaccato di infanzia…le palline di gelato! Quando ero piccola verso le tre e mezza da giugno in poi passava il gelataio nella strada dove vivevo…50lire per il gelato, eh si! Che ricordi…Probabilmente come ha scritto Evaporata, la situazione attuale predispone la ricomposizione di immagini che pensavamo perdute

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  5. stefonwater79 ha detto:

    Ciao, come stai? Posso chiederti se hai mangiato carne ieri sera? E se soffri di nevralgie? Se poi non sono troppo inopportuna, in famiglia hai avuto casi di demenza o alzheimer? Spero di non essere troppo curiosa, sono una ricercatrice empirica del progresso scientifico. Niente di ufficiale, un altro modo per dire che in alcuni momenti mi incuriosisce e mi piace studiare la scienza dell’evoluzione.

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  6. versoaltripianeti ha detto:

    Mi piace pensare che certi sogni carichi di emozioni che permangono durante la veglia servano a ricordarti che hai vissuto cose che stanno sparendo dalla tua esperienza cosciente. Mi piace pensare che siano promemoria onirici😊

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  7. silvia ha detto:

    A volte basta un niente e i ricordi riemergono improvvisi e nitidi, in fondo fanno parte di noi, capiterà sempre a seconda dei momenti e di quello che stiamo man mano vivendo…

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  8. Gravantes ha detto:

    Un altro mondo, molto vicino alla mia Sicilia di un tempo lontano, anche se in certi luoghi, vi ritrovo tutto ciò che descrivi. Stupendo. Un altro mondo. Un altro modo di respirare la vita, forse più povero ma reale. Oggi, non sò se potremmo sopravvivere cosi.

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  9. Demonio ha detto:

    Forse è così poi boh personalmente forse penso pure troppo!

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  10. Demonio ha detto:

    Non so se c’entra la situazione attuale perché la mia memoria segue strade tutte sue!😄

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  11. Demonio ha detto:

    Sto bene credo! 😄 E no, ieri sera non mangiai carne! Nessun caso di demenza in famiglia ne di malattie degenerative per fortuna, siamo tutti pazzi genuini!😈 Per contro però da sempre ho notti agitate e insonni con cui convivo: per me è la normalità.

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  12. Demonio ha detto:

    Si, da quel che ho imparato da qualche lettura sull’argomento in effetti i ricordi sotto forma di sogni sono utili e funzionali al cervello che in un certo qual modo resetta il sistema e ogni notte mette a posto le cose. È un meccanismo affascinante. 😌

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  13. Demonio ha detto:

    Si sì, sono i famosi click! Certe volte almeno per me basta una parola, una associazione e torna tutto a galla. Altre volte invece capita che vuoi ricordare una cosa, sai di saperla ma nulla…non viene fuori! 🥴

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  14. Demonio ha detto:

    La penso come te! I dubbi restano e sono gli stessi. Certo è pazzesco pensare a come il mondo sia rimasto pressoché invariato per secoli e nell’ultimo secolo e soprattutto negli ultimi anni abbia subito delle trasformazioni del genere.

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  15. Gravantes ha detto:

    Dopo i cellulari, tutto è cambiato.

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  16. moonraylight ha detto:

    😂😂grande!😂

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  17. stefonwater79 ha detto:

    Grazie per la cortese risposta. A me ad esempio, quando mangio carne la sera (cioè praticamente mai), vengono poi gli incubi.

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  18. Demonio ha detto:

    Quelli sono stati la punta di diamante ma è cambiato davvero tutto in qualsiasi campo. Per esempio se pensi a come vestivamo noi bambini e a come vestono oggi. È veramente difficile trovare solo una cosa. Penso alle auto… Già i nostri nonni difficilmente l’avevano, i nostri padri riuscirono ad averne una con grandi sacrifici ed erano auto comuni un po’a tutti, 500,600, noi si aveva una 850, chi aveva un alfa o una Lancia era già in gradino su, macchine straniere rarissime. Oggi a 18 anni qualsiasi ragazzino ne ha una, in ogni famiglia due auto sono il minimo. È proprio un’altra epoca!

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  19. Demonio ha detto:

    Oh beh, mi piacerebbe essere meno grande…e ricordare di più e meglio! 😄😄😄

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  20. Demonio ha detto:

    No no, a me non c’è una regola. Ma i sogni li faccio come tutti solo che non li ricordo. In un anno capiterà che al risveglio ricordo ciò che ho sognato forse 5/6 volte ma è tutto random, non vi sono cause o traumi o motivi esterni. Al limite se mangio pesante o male faccio più fatica del solito a prendere sonno! 🥱🥴

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  21. moonraylight ha detto:

    😂😂😂😄

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  22. Gravantes ha detto:

    Assolutemente d’accordo, figurati che nel lontano 84 noi abbiamo avuto anche un ZAZ russa, te la ricordi?

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  23. stefonwater79 ha detto:

    Anche io li ricordo di rado e quando tento di raccontarli a voce i ricordi sbiadiscono proprio mentre escono le parole dalla bocca, così mi ritrovo con una sorta di fumoso discorrere del nulla.

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  24. Deserthouse ha detto:

    i tuoi ricordi-sogni mi fanno venire in mente alcuni ricordi della mia infanzia in Sicilia, la casa di mio nonno, epoche diverse sì ma la stessa semplicità di bambini alla scoperta di luoghi particolari ricchi di oggetti antichi.

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  25. Demonio ha detto:

    No, quella mai vista da ste parti però il padre di un mio amico aveva una prinz 1000!😄

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  26. Demonio ha detto:

    Sarebbe da chiedere a qualche ricercatore neurologico per capire se c’è una spiegazione!

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  27. stefonwater79 ha detto:

    già che ci s i è sarebbe opportuno chiedergli perché l’odore di muffa e di camino sono così collegati ad un input di regressione a sua volta collegato ad almeno un vissuto ipnotico. Questi dettagli sono ricorrenti in molti sogni (compresi i miei) –odore di muffa e camino– ed è subito infanzia.

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  28. stefonwater79 ha detto:

    credo, ora che vado oltre la superficie del encourager a parler, che se ne occupi meglio uno psicanalista.

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  29. Demonio ha detto:

    Purtroppo non conosco nessuno! E difficilmente credo che qualcuno leggerà post e commenti quindi…mi sa che ste domande resteranno senza risposte!😬😈

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  30. Demonio ha detto:

    Naaa…se c’è una cosa in cui non credo è proprio quella e non la considero neppure scienza a dire il vero.

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  31. wwayne ha detto:

    Anch’io sono del Centro Italia. Se non sono indiscreto, in quale parte del Centro Italia ti trasferisti?

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  32. Demonio ha detto:

    Io vivo nell’unica regione che non esiste! 😄

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  33. wwayne ha detto:

    Se alludi al Molise (sulla cui inesistenza si ironizza spesso), sei fortunato: è una regione molto bella e molto sottovalutata. Isernia in particolare è un posto semplicemente magnifico.
    Colgo l’occasione per dirti che ho appena sfornato un nuovo post, in cui racconto una mia esperienza molto importante e molto personale… spero che ti piaccia! 🙂

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  34. Demonio ha detto:

    Yes, i primi ad ironizzarci su siamo proprio noi, esseri mitologici che viviamo nell’iperspazio!😄 Comunque si, ci sono molti bei posti, di mangia bene, aria pulita, praticamente nessuna delinquenza, manca tutto il resto! 😄
    PS ti ho già nel lettore perché ti seguo, dopo con calma mi leggo tutti post della giornata!

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  35. wwayne ha detto:

    T’aspetto a gloria! 🙂

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  36. Erik ha detto:

    appartengo alla stessa categoria, nemmeno io ricordo mai i sogni… e mi dispiace… non so come mai, per ora non ho nemmeno questi flash sui ricordi a dir la verità, bello leggere i tuoi perchè in alcuni ho rivisto istanti anche della mia vita

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  37. Demonio ha detto:

    E chissà da cosa dipende! Ma purtroppo è così e ormai sono rassegnato a far da spettatore quando gli altri raccontano i propri sogni! Pazienza! 😀

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  38. Sara Provasi ha detto:

    Anch’io ho tanti ricordi così! L’odore di cantina muffa è quello!

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  39. Demonio ha detto:

    E tu dove li hai pescati questi ricordi? Sei molto giovane e vivi in una città che posti del genere non ne ha a meno che hai soggiornato presso qualche vecchia cascina dell’Interland!

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  40. Sara Provasi ha detto:

    Nella campagna romagnola, da piccola ci andavo sempre in estate perché mia mamma era di lì!

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  41. Demonio ha detto:

    Ah ecco! A Rozzano mi sembrava impossibile!😄

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  42. Sara Provasi ha detto:

    Eheh 🤣

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  43. Demonio ha detto:

    😀 se eri tipo di Cernusco li ci sono ancora!

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  44. Sara Provasi ha detto:

    Ah sicuramente un po’ più fuori ce ne sono!

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  45. Demonio ha detto:

    🙂 echi di un passato lontano!

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  46. mariluf ha detto:

    Grazie per questo post, e per la foto che ricorda la seconda stufa con cui ho convissuto…la prima era di ghisa, ed ora riscalda la mansarda sulla mia testa, dopo aver viaggiato un po’ con me. Anch’io ne ho passate un po’ da bambina…. ma essendo nata letteralmente sotto i bombardamenti,con mia madre ne ho passate un po’ anche prima di nascere…ma sono ancora qui… i residuati bellici si vede sono tenaci. Grazie, ciao!

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  47. Demonio ha detto:

    Recentemente ne ho scritto un altro di post sui bambini sopravvissuti ad un epoca che sembra lontana anni luce! Ce ne sono anche altri raggruppati in racconti d’infanzia! Ogni tanto mi tornano in mente e le scrivo così che un giorno magari, con la memoria che scarseggerà, potrò rileggerli!
    Mi fa piacere che ti sia piaciuto e che ti ha ricordato la tua stufa!

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