18 Agosto 2015
E tu che personalità hai?
Girovagando su un sito ho appreso dell’esistenza di un test della
personalità denominato MBTI (vedi qui!) ed essendo per natura
curioso naturalmente l’ho fatto!
Alla fine è venuto fuori che sono del tipo INTP e non sapendo
minimamente cosa ciò volesse significare, ho googolato per
cercarne il significato. Così in pratica mi sono imbattuto
in questa pagina (vedi qui!) che, sebbene lunghissima mi sono
messo a leggere.
Che dire?La descrizione mi calza a pennello e, anche dopo
una successiva verifica è risultato proprio che quella è
la mia personalità.
Ora…che ero un orso scontroso, brontolone, che tende ad essere
sempre convinto delle proprie tesi, poco propenso a perdere tempo
con chi è ritenuto poco interessante lo sapevo ma una descrizione
di me così accurata non mi sarei mai aspettato di trovarla.
In pratica sono decisamente una persona “difficile” sia da capire
(che avevo un umorismo tutto mio l’ho sempre saputo!) che da
frequentare se non si ha la stessa mia lunghezza d’onda.
Gli INTP criticano in particolar modo le strutture sociali e le istituzioni. Fanno critiche radicali dello status quo; molti si avvicinano a posizioni libertarie o anarchiche. L’approccio di alcuni INTP può sembrare esclusivamente distruttivo, e alcuni hanno la reputazione di avvocati del diavolo che smontano ogni credenza senza aggiungere nulla di positivo. La verità è che l’INTP sente di dover sapere come dimostrare la falsità di ogni altra posizione prima di poter dimostrare che l’alternativa è vera.
Insomma la mia personalità è decisamente complessa;
è un modo di essere che negli altri genera la convinzione di
trovarsi di fronte uno che si sente in qualche modo superiore
e questo indubbiamente rappresenta un mio limite nei rapporti
con le altre persone.
Ovviamente,per quanto abbia in passato cercato di smussare
alcuni spigoli del mio carattere alla fine la personalità
quella è per cui sono conscio che non potrò mai essere
diversamente.
Tipicamente non tradizionali, gli INTP ragionano in modo non convenzionale piuttosto che seguire la massa. Non hanno pietà nell’analizzare idee e credenze, e hanno poco rispetto per il sacro. Spesso sono destabilizzati da chi ha credenze che non hanno senso logico. Possono sembrare assenti e distanti dagli altri, perché spendono molto tempo dentro di loro. Odiano lavorare su cose di routine. Non amano controllare le persone. Sono tolleranti e flessibili, almeno finché le loro ferme credenze non siano violate o messe in discussione, nel qual caso possono diventare molto rigidi. Se non trovano un posto che supporti l’uso delle loro abilità migliori, possono diventare negativi e cinici. Se non hanno sviluppato sufficientemente la sensazione, possono diventare inconsapevoli dell’ambiente intorno a loro e diventare disorganizzati.
Ecco, spesso mi è stato detto che sono uno che critica sempre,
che va contro corrente per partito preso e a cui non sta bene
mai nulla! In effetti è vero ma lo è perchè vedo le cose a modo
mio e penso sempre che se una cosa non va potrebbe andare,
che se una strada è sbagliata allora bisogna provarne un altra e
che se qualcosa non è logico allora non vale la pena di
insistere se è evidente che quella impostazione porti
inevitabilmente a peggiorare le cose.
Purtroppo nel mondo la logica è spesso assente e
prevalgono sempre interessi o si tende ad accettare
le cose sulla base di criteri come la simpatia.
A me invece piace la logica e mi piace sin da quando
la scoprii a scuola. In matematica ero sempre andato
male ma ho il sospetto che (pur non interessandomi
più di tanto) potrei esser andato meglio se avessi
avuto di fronte un altro tipo di professore.
Con quello proprio non legavo. Ma quando al quarto
anno studiammo la logica matematica(che aveva poi
implicazioni in informatica,statistica ed elettronica
digitale) di colpo la cosa mi piacque a tal punto che
i miei voti passarono dal 4 standard ad un incredibile
7 con un professore che aveva una scala dal 4 al 7.
E l’impostazione informatica a risolvere i problemi da
allora mi è sempre rimasta per cui di fronte ad ogni
scelta tendo sempre ad analizzare tutto, dal probabile
all’improbabile ma possibile.
E questo tipo di impostazione mentale ovviamente spesso
mi porta a vedere cose che ai più sfuggono perchè per
l’appunto non le contemplano ma, allo stesso modo mi
porta ad ignorare cose che non considero perchè ritenute
di scarsa importanza o talmente assurde da non dover
essere considerate.
Ed è li che poi vengono fuori i miei limiti nel rapportarmi
agli altri visto che gli altri spesso fanno scelte
irrazionali e tutto ciò che è irrazionale per me risulta
difficilmente comprensibile.
In pratica mettiamo che si consideri il lancio di una
moneta per me vi sono le possibilità probabili che possa
uscire testa o croce ma anche quella improbabile che
la moneta possa rimanere in piedi. Il guaio è se capita
che nel lancio di una moneta in volo qualcuno se la ruba
o che cadendo finisca in un tombino!
Sono esiti irrazionali eppure possibili e per tanto pur
avendoli considerati li scarto a priori epperò se avviene
qualcosa di ancora diverso, che non ho proprio considerato…
rimango allibito!
Amano intraprendere discussioni con contrasti tra posizioni diverse: spesso ragionano in tempo reale proponendo argomenti e vedendo come l’interlocutore tenta di smontarli per vedere se possono reggere o meno. L’INTP ama lo humour e riesce a farlo su qualunque cosa. L’umorismo INTP è però bizzarro, grottesco e poco compreso dagli altri. Spesso è umorismo nero e senza tatto. Se sentite qualcuno ridacchiare da solo mentre pensa, senza ovvie ragioni, è molto probabilmente un INTP. Gli INTP tendono ad imitare lo stato emotivo degli altri: saranno attivi e scherzosi con persone scherzose, seri con persone serie. L’obiettivo è raggiungere abbastanza dati con l’intuizione per analizzare e capire la persona, inquadrandola. Sentono che imitando ed essendo accondiscendenti spingeranno l’altro a continuare ad esprimere sé stesso e cosí potranno capirlo meglio. Una volta inquadrato, se non gli piace lo lasceranno perdere, viceversa potranno mostrare sé stessi. L’amicizia si sviluppa in modo rapido, quasi istantaneamente, quando un INTP incontra un altro INTP. La comunicazione è estremamente intensa, lasciando chi assiste alla scena a bocca aperta. Tutte le convenzioni sociali spariscono, non hanno neanche bisogno di chiedersi «come va?», ma inizieranno a discutere di concetti e interessi che assorbono la loro mente, fino a scollegarsi dal resto del mondo. C’è un curioso dualismo nella vita dell’INTP: da una parte sente di voler controllare e organizzare la sua vita (Ti), dall’altra si sente uno spirito libero, infantile col suo entusiasmo (Ne).