La terra vince

C’è un programma che ogni tanto mi è capitato di guardare che mi affascina per la sua ottica ed originalità. Ora non ricordo su quale rete lo abbia visto ma mi pare si chiamasse La terra dopo l’uomo. In pratica non si fa altro che prendere uno scenario urbano ed ipotizzare che di colpo, da tale scenario venga a mancare l’essere umano. Cosa succederebbe? Ed in quanto tempo?

Quanto durerebbero i manufatti umani? In quanto tempo la natura riprenderebbe possesso di ciò che le era stato preso? Ecco, tutti interrogativi che mi appassionano anche perché fanno riflettere su tante questioni a cominciare dai disastri naturali che se da un lato ci ricordano quanto possa essere potente la natura, spesso ci avvertono (ma questi avvertimenti sono puntualmente ignorati…) di come non fare determinate cose.

Ad esempio di come non costruire nel letto di un fiume o nei suoi pressi, di come non radere al suolo le foreste e cose così. Ma altre considerazioni sono meno concrete e riguardano ad esempio i tempi geologici calcolati in milioni di anni il che rende la nostra breve esistenza quasi insignificante eppure siamo convinti di essere i padroni del mondo!

Gente che lotta per dei confini immaginari che non si rende conto che nella logica del tempo arriverà il momento che la zolla del continente africano sarà arrivata fin sopra Treviso con buona pace dei leghisti! Altre considerazioni riguardano invece proprio la durata di certe cose umane…tra migliaia di anni ad esempio le piramidi staranno ancora li come vecchie costruzioni in pietra di vari popoli antichi.

Ma per contro, della nostra attuale modernità resterà ben poco perché le costruzioni fatte di acciaio, vetro e cemento ed altri metalli spariranno sotto la corrosione del tempo. Poi a volte, andando in giro capita di guardare qualche vecchia costruzione abbandonata, vecchie case, vecchie fabbriche e come non notare in quanto (relativamente parlando) poco tempo alberi e arbusti si insinuano tra le mura fino a rendere quasi irriconoscibili quei posti?

Insomma, come ho detto tante riflessioni e la certezza che la natura ci invita ad un grosso bagno di umiltà perché tanto, alla fine, vincerà sempre lei e forse faremmo meglio a stare dalla sua parte piuttosto che metterci contro…

 

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