Architetti…

Ci sono architetti tra voi che leggete? Bene, se si sappiate che la vostra presenza nel mondo mi scatena istinti sportivi del tipo calcio alla palla dove ovviamente la palla da calciare siete voi. Ok, non voglio generalizzare, lo so che qualche bravo architetto c’è. Diciamo uno di cento? Ma gli altri?

E diciamo anche che vi do tutte le attenuanti del caso, capisco che vivete in Italia che la politica e le regole limitano o indirizzano il vostro lavoro…capisco tutto e però, pur considerando tutto ciò resta il fatto che siete delle capre e progettate edifici la cui utilità è paragonabile ad una forchetta usata per mangiare il brodo.

Voglio capire che vi sentiate artisti, che nel disegnare le linee fate volare la vostra fantasia malata, che uno vede un vostro edificio e dice…uuuhh …che bellooo…ma che bravo…e così il vostro ego smisurato vi porta ad una eiaculazione precoce ma porca troia, nessuno ve lo ha insegnato che un edificio (o qualunque altro manufatto) deve essere prima di tutto funzionale?

No, quel giorno eri assente mi sa. Perché mi dovresti spiegare con quale cazzo di criterio in pieno duemila te mi progetti un teatro, per giunta all’italiana dove uno arriva e deve lavorare male. Perché? Perché sempre per quel tuo cazzo di ego e quella saccenza tipica di voi architetti non avete l’umiltà di chiedere a gente del settore consigli. Questo è il motivo.

O almeno avere sempre l’umiltà di andare a vedere opere nuove fatte all’estero da altri architetti che evidentemente hanno cervello perché le vostre vaccate non le fanno. Innanzi tutto, che senso ha oggi progettare una sala, detta appunto all’italiana ( strutture che si imposero tra il Seicento e l’Ottocento) con suddivisione di palchetti che allora erano funzionali ad una suddivisione in classi sociali?

Perché non prevedere un adeguato spazio centrale per la regia che oggi ha l’esigenza di un adeguato spazio per le consolle? Perché non prevedere una struttura che permetta di montare videoproiettori e proiettori in sala che siano allo stesso tempo funzionali allo spettacolo e in sicurezza per il pubblico?

Perché non realizzare dei passaggi tra sala e palco che non obblighino ad un poco gradevole via vai di persone attraverso il sipario? Perché non realizzare una apertura nel muretto divisorio che separa platea da golfo mistico con la possibilità di inserire una scala? Perché nonostante la struttura di cemento armato non c’è almeno una cazzo di americana di sala?

Sempre riguardo la sala e i palchetti, che senso ha sviluppare in altezza una sala dove quarto ordine e loggione praticamente non vedono un cazzo e sentono ancora meno? E prevedere un adeguato e comodo passaggio di cavi da palco a regia? E ne vogliamo parlare dello scarico? Architetto dei miei coglioni, vuoi progettare un teatro?

Bene, inizia dallo scarico, prendi la misura di un tir e fai in modo che, almeno uno possa arrivare ad attaccarsi con le porte all’ingresso del retropalco. Fai in modo che le porte siano belle ampie, che vi sia spazio prima di arrivare alla torre scenica. Ecco, da lì parti, poi via via fai tutto il resto e magari poi alla fine li fai bello ma prima di tutto guardi la funzionalità.

Ad esempio, nel 2000 non metti l’allaccio di corrente dal lato dello scarico e per giunta a centro palco.Se fai una cosa del genere è evidente che sei una testa di cazzo perché in quel modo la parte elettrica non può stendere i cavi da quel lato se ancora devono entrare pesanti bauli e strutture metalliche.Se la mettevi dal lato opposto invece si.

Bastava chiedere.Hai chiesto? No, è evidente… Hai preso una matita e disegnato cose così buttandole a caso. Ora posso capire i nostri disagi in teatri vecchi anche se, spesso li hanno ristrutturati e le ristrutturazioni le hanno fatte architetti ad capocchiam. Ma diciamo che, in un teatro dell’ottocento me lo aspetto di lavorare male. Ma in uno dei duemila cazzo no, architetto dei miei coglioni, meglio che non rincontro va…

Glossario:

Teatro all’italiana: struttura caratterizzata da palco, torre scenica, golfo mistico, platea a ferro di cavallo, palchetti suddivisi in diversi ordini e loggione.

Teatro Moderno: struttura la cui sala è caratterizzata da una o più gradinata senza suddivisioni di spazi.

Loggione: parte alta della sala un tempo destinata ai più poveri.

Golfo mistico: spazio solitamente riservato all’orchestra situato tra palco e platea.

Torre scenica: tutto il volume sviluppato in altezza sopra il palco necessario alla messa in scena di strutture, fondali, quinte ecc ecc

Americane: tralicci per il supporto dei proiettori

Quinte: di tessuto o armate(rigide in legno) servono a delimitare gli spazi della scena coprendo i lati dagli sfori.

Sfori: quel che il pubblico vedrebbe ( retro palco, lati, mura, corde, cavi , luci di servizio, attori fuori scena) se non vi fossero quinte, soffitti e fondali a coprire e inquadrare una scena.

Soffitto: o celetti, telo sviluppato in orizzontale sollevato un alto per coprire americane e stangoni

Stangone: di legno o di metallo, serve per sostenere soffitti, luci, fondali ecc ecc

Inquadratura: il posizionamento di tutti gli elementi neri(di solito) che permettono la sola visione della scena senza elementi di disturbo.

Architetto: elemento inutile di una società che nasce per complicare la vita agli altri probabilmente laureato al Cepu o la cui laurea è stata comprata. Venerati come delle divinità in realtà sono dei bravissimi illusionisti esperti nel vendere fumo, per altro di cattiva qualità.