In Russia stanno fuori…ma anche qui non si scherza

Non è della guerra che parlerò ma di una vicenda “sportiva” e dei suoi strascichi. La vicenda riguarda una partita di volley femminile in cui, nella semifinale del campionato russo si sono trovate di fronte la Dinamo Mosca e il Lokomotiv Kaliningrad. Tra le protagoniste coinvolte nella prima squadra Natalia Goncharova e nell’altra Ebrar Karakurt.

Quello che è successo è che, tra le due formazioni, c’è stata una fortissima tensione e da entrambe le parti ci sono stati atteggiamenti anti sportivi con la Goncharova poi squalificata per aver mostrato il dito medio alla turca. Questi i fatti in sintesi. Premetto che, personalmente ritengo Karakurt una testa di cazzo.

La abbiamo “apprezzata” sia nel campionato italiano ( mandata poi via da Novara) che con la nazionale Turca quando, in precedenti partite proprio contro l’Italia, ha dato saggio della sua antisportività. Insomma, chi segue il volley la conosce.  Perché tutta questa premessa? Perché ho letto un articolo dove la società della Dinamo si lamenta della squalifica alla sua giocatrice. E questo ci sta…

Ci sta perché se il ragionamento è punire atteggiamenti sbagliati allora se pulisci l’una…punisci anche l’altra che invece non lo è stata. E fin qui… Ma quello che mi ha lasciato allibito è la modalità in cui la Dinamo ha risposto. Una cosa vomitevole che non va a richiamare l’attenzione sugli atteggiamenti anti sportivi della Karakurt ma sugli atteggiamenti inerenti la sua sessualità e la sua vita privata.

E si, perché la ragazza è lesbica e questo secondo la società moscovita andrebbe contro la legge russa sull’omosessualità e gli appartenenti alla comunità LGBTQ che sono equiparati a dei terroristi. In pratica , tu società di squadra di volley, non vai a difendere la tua giocatrice perché provocata da una testa di cazzo ma la vai a difendere perché l’altra è lesbica.

Ora, fermo restando che l’articolo letto è sicuramente stato tradotto dal russo con Google translate o qualcosa di analogo e può avere inesattezze, credo che il senso sia indiscutibile. E lascia allibiti per come in Russia il tema sia trattato.

Considerando poi la “vecchia” amicizia tra Putin ed i nostrani leader di destra, la recente figura di merda dell’Italia che ha votato contro in Europa per i diritti LGBTQ (insieme a Orban) mi viene da pensare che c’è in giro gente pericolosa e malata e che questa gente governa nazioni…

Di seguito vi allego l’articolo in questione:

https://www.ivolleymagazine.it/2024/05/20/volleyball-pallavolo-russia-appello-della-dinamo-mosca-contro-la-squalifica-di-nataliya-goncharova-ebrar-karakurt-lokomotiv-kaliningrad/

Ps in tutto questo delirio unica a chiedere scusa proprio la Goncharova. Invece si sente assordante silenzio da parte della federazione mondiale di volley e dei comitati olimpici. Certo è che u queste basi mi pare allora giusto tenerli fuori dalle competizioni. A parte ciò, dispiace che, proprio nel volley, sport da sempre moralmente superiore, inclusivo e tollerante sia emersa questa vicenda. 

A mio avviso è l’ennesima conferma della deriva generale che le destre stanno portando avanti un po’ in tutto il mondo e se anche Trump in caso di rielezione parla apertamente di Reich unificato…beh…direi che c’è poco da stare tranquilli…

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Disilluso da tutto senza un futuro vivo in questo presente oscuro senza aspettarmi nulla.
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2 risposte a In Russia stanno fuori…ma anche qui non si scherza

  1. Neda ha detto:

    Io non m’intendo di sport, ma ho capito benissimo il tuo punto di vista e confermo che stiamo andando verso una deriva politica che ricorda molto bene un passato non certo invidiabile e nemmeno auspicabile. Quello che non trovo accettabile è che noi, popolo, si resti indifferente all’avanzata di queste ondate di malcostume politico che sta portando l’Italia ad associarsi ai paesi più retrogradi rispetto ai diritti umani. Voglio vederla la Giorgia se andrà a ricevere la Salis come ha fatto con Forti…ormai siamo al ridicolo, ma bisognerebbe piangere per come stiamo cadendo in basso.

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  2. Demonio ha detto:

    Il tuo pensiero è anche il mio. Ormai le lacrime sono una costante e la preoccupazione per un futuro prossimo è decisamente una costante. Sono riusciti a distruggere ogni cosa compresa la speranza…

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